Winery Bortolin . Valdobbiadene
monica margarido
Il progetto propone un edificio compatto che prolunga il volume dell’attuale cantina ricavato nel terrapieno esistente.
L’ampliamento cerca di inserirsi con un gesto naturale, che assicuri un impatto equilibrato ma concreto a livello paesistico, considerando soprattutto l’ottimizzazione del percorso produttivo e un’immagine nuova, attrattiva e unitaria. Il limite del nuovo edificio viene collocato in corrispondenza dell’inizio della rampa, delimitando il complesso a sud. Il nuovo volume si colloca frontalmente all’esistente creando un patio e uno spazio di collegamento. L’ampliamento prende spunto della facciata ad archi in pietra esistente per la sua spazialità interna, come risultato di un processo di estrusione di questa geometria, concluso all’esterno da un volume regolare. La copertura diviene il prolungamento del terrazzo esistente del piano superiore, dove si propone un manto erboso non praticabile e un punto di osservazione esclusivo delle abitazioni. L’organizzazione interna sottolinea attraverso la trasparenza, la continuità degli spazi interni esistenti con quelli nuovi proposti, che diventano il prolungamento verso il giardino e il paesaggio. All’esterno i prospetti principali, verso il piazzale e verso il patio, conferiscono una forte identità all’edificio. Al vetro continuo viene sovrapposta una griglia modulare in acciaio inox satinato che divide e organizza la facciata in moduli regolari. L’obiettivo di questa soluzione è mantenere una forte continuità visiva con il paesaggio, che a sua volta viene riflesso nel prospetto. Nonostante la notevole trasparenza della facciata, le forme archetipe degli spazi interni vengono solamente svelate dopo l’ingresso nell’edificio, creando un effetto di sorpresa ai visitatori. All’interno i limiti delle volte vengono sottolineati da lucernari attraverso composizioni di luce ed effetti di chiaro scuro. La soluzione proposta riflette la nuova organizzazione del ciclo produttivo, che viene collocato secondo un nuovo percorso. I locali esistenti per la produzione e i nuovi spazi per l’area amministrativa, l’area di stoccaggio del prodotto finito e l’area di accoglienza, sono strutturati secondo una adeguata prossimità e sequenza, evitando lunghi percorsi di collegamento. Il processo produttivo avviene in modo fluido e continuo, con un ingresso per la merce e una uscita separata per il prodotto finito. Allo stesso modo la proposta risponde alle necessità dell’altro percorso, quello dei clienti e visitatori, che si struttura secondo una sequenza con vari gradi di approssimazione e scoperta. Dopo aver percorso un primo spazio voltato, la loggia d’entrata, il visitatore accede al patio, vero cuore della cantina, dove gli archi in pietra esistenti vengono rivelati con sorpresa come l’elemento caratterizzante e segreto del complesso. Dal patio il visitatore accede all’atrio; da questo punto inizia la visita lungo il ciclo produttivo, che si conclude nel grande spazio ad arco del magazzino del prodotto finito. Un passaggio permette di accedere alla degustazione, e in continuità nello stesso spazio voltato è collocata l’esposizione, da cui si accede nuovamente all’atrio. Gli spazi amministrativi sono organizzati all’interno di altri due spazi voltati compresi tra la loggia d’entrata e lo spazio di degustazione ed esposizione. La sala riunioni, attraverso dei pannelli apribili, può essere collegata direttamente con lo spazio delle degustazioni e diventarne eventualmente un ampliamento. L’accesso privato agli uffici avviene da un collegamento diretto dalla loggia d’entrata. Nella stessa è collocata un’entrata per il personale della cantina, che accede alla zona di produzione attraverso degli spogliatoi ricavati sotto la rampa esistente. La nuova struttura è realizzata in calcestruzzo a vista con cassero in legno. I prospetti nord e sud sono realizzati con un sistema di facciata in profili e piani in acciaio inox satinato, che strutturano i serramenti e i lucernari. Il prospetto ovest, lungo la rampa, e parte del prospetto est sono rivestiti in pietra locale, in continuità con quelli esistenti e con la tradizione locale. In sezione la struttura doppia tra archi e copertura piana, presenta una massa che collabora con l’isolamento termico. L’intercapedine ricavato permette una ventilazione naturale, nonché un cavedio orizzontale per infrastrutture e impianti. All’esterno il piazzale viene organizzato tra il nuovo edificio e il giardino, secondo un orientamento est ovest. Il giardino viene ridisegnato in continuità con la geometria dell’edificio. Sono proposti dei filari di vigne come scenario di una zona pergolata per degustazione all’esterno. Sfruttando il declivio del terreno e tramite il riporto in parte del terreno alla quota 0,00 di progetto, si ricavano, utilizzando la stessa strategia progettuale di terrazzamento, due stanze per ospiti nel limite sud del lotto. Si accede alla foresteria tramite una scala posizionata lungo il limite ovest, oppure tramite una rampa verde a est che si collega al giardino superiore. Gli alberi esistenti vengono riposizionati nel giardino di pertinenza verso il confine sud. La scelta di creare la foresteria isolata e autonoma dalla cantina permette una maggiore riservatezza e la possibilità di realizzazione in una terza fase distinta.
employer - Bortolin Angelo Spumanti S.a.s. (TV)
architectural design - monica margarido
schedule: competition 2012 . 1st prize
monica margarido
Il progetto propone un edificio compatto che prolunga il volume dell’attuale cantina ricavato nel terrapieno esistente.
L’ampliamento cerca di inserirsi con un gesto naturale, che assicuri un impatto equilibrato ma concreto a livello paesistico, considerando soprattutto l’ottimizzazione del percorso produttivo e un’immagine nuova, attrattiva e unitaria. Il limite del nuovo edificio viene collocato in corrispondenza dell’inizio della rampa, delimitando il complesso a sud. Il nuovo volume si colloca frontalmente all’esistente creando un patio e uno spazio di collegamento. L’ampliamento prende spunto della facciata ad archi in pietra esistente per la sua spazialità interna, come risultato di un processo di estrusione di questa geometria, concluso all’esterno da un volume regolare. La copertura diviene il prolungamento del terrazzo esistente del piano superiore, dove si propone un manto erboso non praticabile e un punto di osservazione esclusivo delle abitazioni. L’organizzazione interna sottolinea attraverso la trasparenza, la continuità degli spazi interni esistenti con quelli nuovi proposti, che diventano il prolungamento verso il giardino e il paesaggio. All’esterno i prospetti principali, verso il piazzale e verso il patio, conferiscono una forte identità all’edificio. Al vetro continuo viene sovrapposta una griglia modulare in acciaio inox satinato che divide e organizza la facciata in moduli regolari. L’obiettivo di questa soluzione è mantenere una forte continuità visiva con il paesaggio, che a sua volta viene riflesso nel prospetto. Nonostante la notevole trasparenza della facciata, le forme archetipe degli spazi interni vengono solamente svelate dopo l’ingresso nell’edificio, creando un effetto di sorpresa ai visitatori. All’interno i limiti delle volte vengono sottolineati da lucernari attraverso composizioni di luce ed effetti di chiaro scuro. La soluzione proposta riflette la nuova organizzazione del ciclo produttivo, che viene collocato secondo un nuovo percorso. I locali esistenti per la produzione e i nuovi spazi per l’area amministrativa, l’area di stoccaggio del prodotto finito e l’area di accoglienza, sono strutturati secondo una adeguata prossimità e sequenza, evitando lunghi percorsi di collegamento. Il processo produttivo avviene in modo fluido e continuo, con un ingresso per la merce e una uscita separata per il prodotto finito. Allo stesso modo la proposta risponde alle necessità dell’altro percorso, quello dei clienti e visitatori, che si struttura secondo una sequenza con vari gradi di approssimazione e scoperta. Dopo aver percorso un primo spazio voltato, la loggia d’entrata, il visitatore accede al patio, vero cuore della cantina, dove gli archi in pietra esistenti vengono rivelati con sorpresa come l’elemento caratterizzante e segreto del complesso. Dal patio il visitatore accede all’atrio; da questo punto inizia la visita lungo il ciclo produttivo, che si conclude nel grande spazio ad arco del magazzino del prodotto finito. Un passaggio permette di accedere alla degustazione, e in continuità nello stesso spazio voltato è collocata l’esposizione, da cui si accede nuovamente all’atrio. Gli spazi amministrativi sono organizzati all’interno di altri due spazi voltati compresi tra la loggia d’entrata e lo spazio di degustazione ed esposizione. La sala riunioni, attraverso dei pannelli apribili, può essere collegata direttamente con lo spazio delle degustazioni e diventarne eventualmente un ampliamento. L’accesso privato agli uffici avviene da un collegamento diretto dalla loggia d’entrata. Nella stessa è collocata un’entrata per il personale della cantina, che accede alla zona di produzione attraverso degli spogliatoi ricavati sotto la rampa esistente. La nuova struttura è realizzata in calcestruzzo a vista con cassero in legno. I prospetti nord e sud sono realizzati con un sistema di facciata in profili e piani in acciaio inox satinato, che strutturano i serramenti e i lucernari. Il prospetto ovest, lungo la rampa, e parte del prospetto est sono rivestiti in pietra locale, in continuità con quelli esistenti e con la tradizione locale. In sezione la struttura doppia tra archi e copertura piana, presenta una massa che collabora con l’isolamento termico. L’intercapedine ricavato permette una ventilazione naturale, nonché un cavedio orizzontale per infrastrutture e impianti. All’esterno il piazzale viene organizzato tra il nuovo edificio e il giardino, secondo un orientamento est ovest. Il giardino viene ridisegnato in continuità con la geometria dell’edificio. Sono proposti dei filari di vigne come scenario di una zona pergolata per degustazione all’esterno. Sfruttando il declivio del terreno e tramite il riporto in parte del terreno alla quota 0,00 di progetto, si ricavano, utilizzando la stessa strategia progettuale di terrazzamento, due stanze per ospiti nel limite sud del lotto. Si accede alla foresteria tramite una scala posizionata lungo il limite ovest, oppure tramite una rampa verde a est che si collega al giardino superiore. Gli alberi esistenti vengono riposizionati nel giardino di pertinenza verso il confine sud. La scelta di creare la foresteria isolata e autonoma dalla cantina permette una maggiore riservatezza e la possibilità di realizzazione in una terza fase distinta.
employer - Bortolin Angelo Spumanti S.a.s. (TV)
architectural design - monica margarido
schedule: competition 2012 . 1st prize
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