conzinu desteghene architetti . Angelo Ledda
L’iniziativa progettuale nasce dall’idea di proporre ed evidenziare luoghi e tematiche legate alle potenzialità di sviluppo di un possibile polo culturale a Bitti.
L’area di progetto individuata come più compatibile con queste potenzialità si trova in un punto strategico per Bitti, ovvero la parte centrale di Via Brigata Sassari, la quale ospita i giardini pubblici. Questa zona è peculiare in quanto punto di connessione tra i due antichi centri abitati di Bitti e Gorofai e adiacente alle scuole medie ed elementari risalenti agli anni ‘50 attualmente in funzione.
Il progetto prevede la ricucitura tra le scuole medie ed elementari con l’area sportiva e i giardini pubblici sottostanti, tramite il consolidamento e la riqualificazione a giardino della piccola pineta posta sul lato più ripido della collina, che attualmente ospita nella parte finale, gli spalti storici del vecchio campo da calcio e le scalinate che portano ai giardini. La riqualificazione prevede il prolungamento del muro di contenimento che parte dagli spalti per arrivare ad un edificio posto su via Brigata Sassari che ospiterebbe la nuova Biblioteca Civica.
Questo edificio si distribuisce su due piani: il piano terra si affaccia direttamente sui giardinetti pubblici e ospita la reception, l’emeroteca e una sala polivalente (ricevimenti, riunioni, proiezioni); la disposizione a L dell’edificio, permette, oltre che gli affacci alla via Brigata Sassari e ai giardinetti, la creazione di una corte interna accessibile dalla hall d’ingresso. Il piano primo va a legarsi con le scalinate che scendono dal polo scolastico, creando un ingresso diretto alla ludoteca e alle aule di lettura. I tre spazi sono caratterizzati da una progressione in altezza di tre lucernari troncopiramidali che vanno a coprire l’intera superficie, con le librerie disposte sull’intero perimetro e sui setti murari di divisione. L’ultimo spazio sfocia in una terrazza che si affaccia sulla corte interna e su via Brigata Sassari.
“Mi piacciono le biblioteche antiche. Non sto pensando ai grandi episodi architettonici di questo tipo di edificio – la Laurenziana, Lubiana, Viipuri, Stoccolma, Coimbra, Escorial; o alla biblioteca di Alessandria, o a quella di Costantinopoli, le uniche distrutte dal fuoco, per quel che ne so; e non so come erano. Penso alle tante università inglesi e americane, a quella di Barcellona, vicino alla cattedrale, a quelle piccolissime sale di lettura del giardino pubblico, qui in Portogallo, o a Macao – per fare un esempio. Mi piace l’ordine degli scaffali, le etichette di latta e le lampade individuali di bronzo e seta, anonime, intime; le scale da nave e gli stretti ballatoi in ferro, dove la ricerca di un libro è un viaggio – non esente da pericoli” Alvàro Siza
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