MoVE | Museo Verticale della Città . Lissone
Design Team: Archem, Massimiliano Spadoni Architetto, Paolo Mestriner - studioazero, Rintala Eggertsson Architects, Iride Velia Cesati, Federica Testori, Silvia Fusi . Photos: © Fabio Boari
Lissoni Gateway Tower, a joint venture by Archem, Massimiliano Spadoni, Paolo Mestriner, Studioazero, Federica Testori and Rintala-Eggertsson.
Il progetto per il totem di Lissone parte dalle necessità espresse dal bando di “realizzazione di una installazione / opera d’arte che qualifichi e renda “narrativa” una porzione urbana” e di realizzare “scultura/installazione totemica, definita “Museo Verticale”, in coerenza con l’obiettivo di valorizzare l’identità e la memoria collettiva di Lissone, storica “capitale del mobile e del design […] allo scopo di sostenere la storia produttiva e la vocazione artigianale del territorio, unitamente alla valorizzazione delle vie del commercio”.
Sulla base di queste indicazioni il progetto si è mosso all’insegna della qualità architettonica, dell’economicità e dell’utilizzo delle risorse umane come buona pratica per mettere in atto un progetto di alto valore culturale e paesaggistico intendendo il paesaggio come unione tra luogo e lavoro dell’uomo.
Il concept di progetto è stato impostato sulla volontà di creare uno spazio abitato, un’architettura, in maniera tale che fosse non solo un landmark ma anche spazio da vivere in grado di trasformare l’area su cui sorge. Dare la possibilità al visitatore di vivere, in modo essenziale gli elementi primari dell’architettura.
L’idea e l’originalità del progetto nasce dall’esperienza internazionale del gruppo di progettazione e al contempo dalla volontà di unire luoghi e persone lontani geograficamente, ma molto affini nello spirito artigianale, costruttivo e materico.
La formula del workshop, dell’autocostruzione, è stata pensata per mostrare in maniera concreta e fattiva la capacità di un gruppo di poter costruire in poco tempo e con pochi mezzi un’architettura di alta qualità. Ciò ha permesso di progettare e realizzare la struttura in meno di quattro settimane.
La qualità architettonica del MoVE risiede nella sua semplicità ed immediatezza formale. Lo spazio interno, attraverso giochi di luce ed ombra e le qualità sensoriali del legno, crea un’atmosfera intima e raccolta, astraendosi dal contesto urbano.
Il MoVE è un landmark con una potenzialità di generare un’economia di piccola scala: può diventare luogo di eventi e manifestazioni speciali in grado di attrarre visitatori nel Comune di Lissone. Con i suoi 12 metri e mezzo di altezza è visibile dalla SS36, sia in direzione Lecco che in direzione Milano: visibilità esaltata dall’effetto lanterna dell’illuminazione.
Il MoVE ha il merito di aver trasformato un’area residuale e indifferenziata in un luogo: in un posto con una sua identità e forza di aggregazione. Già nella sua fase di realizzazione molti cittadini lissonesi si sono recati sul sito a guardare e fotografare l’opera, che già si impone quale importante elemento iconico della città.
Il concetto dell’abitare è il tema guida dell’architettura: abitare vuol dire prendersi cura del luogo; saper coglierne i caratteri distintivi (la cultura, la storia, i dati fisici e climatici) e tradurli in uno spazio, in un’architettura che sia espressione di questo luogo e che abbia la capacità di rinforzarne l’identità. Essenzialmente l’architettura è creazione di luoghi significativi. Il MoVE, attraverso gli elementi essenziali dell’architettura (forma, spazio, materiali, tecnologia) riqualifica e conferisce identità ad una porzione urbana, trasformandola in luogo.
Design Team
Massimiliano Spadoni, Velia Iride Cesati, Paolo Mestriner, Sami Rintala,Dagur Eggertsson, Federica Testori, Silvia Fusi, Ana Anighoro, Massimo Peronetti, Umberto Pelliccia, Davide Rigamonti, Federico Zarattini, Andrey Egorov, Luca Pocaterra, Giacomo Grazioli, Simone Barth, Michela Brivio, Veronica Cogliati, Elisa De Berti, Gabriele Ipsaro Palesi, Timur Kadyrov, Carolina Lorenzini, Giorgio Mercati, Roberta Meroni, Andrea Negri, Paolo Romeo, Federico Rosti, Eugenio Solci, Alberto Sangiorgio, Stefano Tagliacarne, Danilo Moioli, Ruggero Moioli, Fausto Dassi.
Design Team: Archem, Massimiliano Spadoni Architetto, Paolo Mestriner - studioazero, Rintala Eggertsson Architects, Iride Velia Cesati, Federica Testori, Silvia Fusi . Photos: © Fabio Boari
Lissoni Gateway Tower, a joint venture by Archem, Massimiliano Spadoni, Paolo Mestriner, Studioazero, Federica Testori and Rintala-Eggertsson.
Il progetto per il totem di Lissone parte dalle necessità espresse dal bando di “realizzazione di una installazione / opera d’arte che qualifichi e renda “narrativa” una porzione urbana” e di realizzare “scultura/installazione totemica, definita “Museo Verticale”, in coerenza con l’obiettivo di valorizzare l’identità e la memoria collettiva di Lissone, storica “capitale del mobile e del design […] allo scopo di sostenere la storia produttiva e la vocazione artigianale del territorio, unitamente alla valorizzazione delle vie del commercio”.
Sulla base di queste indicazioni il progetto si è mosso all’insegna della qualità architettonica, dell’economicità e dell’utilizzo delle risorse umane come buona pratica per mettere in atto un progetto di alto valore culturale e paesaggistico intendendo il paesaggio come unione tra luogo e lavoro dell’uomo.
Il concept di progetto è stato impostato sulla volontà di creare uno spazio abitato, un’architettura, in maniera tale che fosse non solo un landmark ma anche spazio da vivere in grado di trasformare l’area su cui sorge. Dare la possibilità al visitatore di vivere, in modo essenziale gli elementi primari dell’architettura.
L’idea e l’originalità del progetto nasce dall’esperienza internazionale del gruppo di progettazione e al contempo dalla volontà di unire luoghi e persone lontani geograficamente, ma molto affini nello spirito artigianale, costruttivo e materico.
La formula del workshop, dell’autocostruzione, è stata pensata per mostrare in maniera concreta e fattiva la capacità di un gruppo di poter costruire in poco tempo e con pochi mezzi un’architettura di alta qualità. Ciò ha permesso di progettare e realizzare la struttura in meno di quattro settimane.
La qualità architettonica del MoVE risiede nella sua semplicità ed immediatezza formale. Lo spazio interno, attraverso giochi di luce ed ombra e le qualità sensoriali del legno, crea un’atmosfera intima e raccolta, astraendosi dal contesto urbano.
Il MoVE è un landmark con una potenzialità di generare un’economia di piccola scala: può diventare luogo di eventi e manifestazioni speciali in grado di attrarre visitatori nel Comune di Lissone. Con i suoi 12 metri e mezzo di altezza è visibile dalla SS36, sia in direzione Lecco che in direzione Milano: visibilità esaltata dall’effetto lanterna dell’illuminazione.
Il MoVE ha il merito di aver trasformato un’area residuale e indifferenziata in un luogo: in un posto con una sua identità e forza di aggregazione. Già nella sua fase di realizzazione molti cittadini lissonesi si sono recati sul sito a guardare e fotografare l’opera, che già si impone quale importante elemento iconico della città.
Il concetto dell’abitare è il tema guida dell’architettura: abitare vuol dire prendersi cura del luogo; saper coglierne i caratteri distintivi (la cultura, la storia, i dati fisici e climatici) e tradurli in uno spazio, in un’architettura che sia espressione di questo luogo e che abbia la capacità di rinforzarne l’identità. Essenzialmente l’architettura è creazione di luoghi significativi. Il MoVE, attraverso gli elementi essenziali dell’architettura (forma, spazio, materiali, tecnologia) riqualifica e conferisce identità ad una porzione urbana, trasformandola in luogo.
Design Team
Massimiliano Spadoni, Velia Iride Cesati, Paolo Mestriner, Sami Rintala,Dagur Eggertsson, Federica Testori, Silvia Fusi, Ana Anighoro, Massimo Peronetti, Umberto Pelliccia, Davide Rigamonti, Federico Zarattini, Andrey Egorov, Luca Pocaterra, Giacomo Grazioli, Simone Barth, Michela Brivio, Veronica Cogliati, Elisa De Berti, Gabriele Ipsaro Palesi, Timur Kadyrov, Carolina Lorenzini, Giorgio Mercati, Roberta Meroni, Andrea Negri, Paolo Romeo, Federico Rosti, Eugenio Solci, Alberto Sangiorgio, Stefano Tagliacarne, Danilo Moioli, Ruggero Moioli, Fausto Dassi.
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