Sewing Threads . Europan 12 . Venezia
MENZIONE SPECIALE . José María Sánchez García . Europan
Il carattere dominante del progetto è quello di intervenzione nel massimo rispetto dell’ambiente circostante: la soluzione finale per le diverse aree di attuazione nasce da tre idee principali; considerare l'area di progetto come una pietra miliare o uno spazio di entrata alternativo alla città di Venezia, rispettare il suo carattere storico di luogo ferroviario, (riabilitando quest’area e allo stesso tempo dando risposta all'aumento di densità della città senza sfruttare suolo periferico) e ricercare la relazione tra Mestre e Marghera, separate dalla ferrovia, protagonista del progetto.
Nell’area delle antiche vie ferroviarie abbiamo scelto di evitare barriere fìsiche e visuali, soprelevando il progetto rispetto al suolo, senza modificare queste vie: riducendo al minimo i punti di contatto con la terra, si stabilisce così una relazione visuale in tutta la superfìcie di attuazione. Inoltre, con il riutilizzo delle direttrici di queste linee e con il materiale di rivestimento delle nostre strutture, è nostra intenzione rivendicare l'identità storica e ferroviaria della città. L'edifìcio viene così relazionato e visto come se fosse un treno.
Tra ogni struttura lineare e il suolo vengono a crearsi fasce d'ombra che evidenziano, visualmente ma non fisicamente, i limiti degli spazi esteriori. La relazione con il parco Piraghetto è doppia: da un lato l'edificazione lineare si prolunga mediante le strade che s'introducono nel parco completando i percorsi originali; dall'altro, la disposizione eterogenea degli alberi tipici del giardino inglese si fonde con le nuove tracce paesaggistiche. L'ortogonalità della disposizione dei nuovi alberi marca in maniera sottile il limite della nostra area di attuazione: quando le fasce divergono, appaiono ampi spazi pubblici e di relazione, che accentuano il carattere residenziale e possono ospitare attività all'area aperta. Grazie alla struttura modulare otteniamo un'occupazione flessibile dell'area di progetto, modificabile in base alla domanda: la sezione della mezzaria permette di accogliere programmi d'edilizia residenziale, così come servizi che la città potrebbe necessitare negli anni a venire. Quest'adattabilità si manifesta tanto in pianta come in sezione, permettendo alla struttura di poter crescere in altezza attorno ai nuclei di comunicazione. I punti di contatto tra le distinte fasce sono sfruttati per gli usi che richiedono più spazio aperto, come le aree comuni o i nuclei principali di comunicazione.
Quest'area è destinata principalmente a uso abitativo, completandosi con altri usi: questi si localizzano nel limite adiacente alle vie del treno tuttora attive, funzionando come barriera acustica che isola il rumore e migliora la qualità delie abitazioni progettate. Questa dualità presente nel programma dell'area 1 di progetto, si manifesta inoltre nell'altezza delle differenti parti della struttura: quelle a carattere pubblico sono più alte, mentre l'altezza va riducendosi in prossimità del parco, in un contesto più residenziale.
Nella convergenza delle tracce della prima area d’intervenzione, appare la zona di attuazione vincolata alla nuova stazione; continuando la sua struttura lineare e modulare, l'edifìcio si adegua al suo intorno, crescendo in altezza a nord (verso la città, al confine con Via Trento e il Viale della Stazione) e discendendo verso sud, sfruttando al massimo la luce del sole e aprendosi verso la zona delle vie ferroviarie.
L’attuazione si adatta alle tracce della città: i nuclei di comunicazione appaiono come prolungamento delle strade esistenti, interrompendo il suo carattere lineare per favorire l’adeguamento alla scala urbana dell'intorno e addolcire la sua presenza.
Il programma proposto s’incentra nel carattere di nuova porta d'entrata alla città di Venezia, rinforzanào l’idea di turismo di qualità. Oltre alle zone commerciali e di ristorazione, proprie di una stazione ferroviaria di una certa importanza, la struttura ospita un'attività artistica focalizzata sulla produzione, esposizione e vendita di opere d'arte di giovani artisti; si ospitano così spazi di lavoro, uffici, spazi d'incontro per artisti, aule didattiche, spazi espositivi...
Riassumendo, il punto centrale è sfruttare questo spazio con movimento costante, attività e flussi di persone per accogliere attività che apportino una nuova attrattiva alla città.
L’attuazione nel parco limitato da Via Piave, Ortigara e Sernaglia, rispetta la vegetazione esistente e la, seguendo lo schema delle tracce e la direzione delle vie ferroviarie, ricercando un'omogeneità del complesso con la vegetazione e la pavimentazione; il tutto si adatta aH'intorno urbano seguendo le direttrici delle strade. Queste tracce hanno la stessa dimensione delle strutture modulari in precedenza spiegate e permettono di accogliere piccoli chioschi per mercatini temporanei, che possono essere localizzati nel parco in funzione delle necessità di ogni evento. Questa stessa regola si applica alle piattaforme della ferrovia, in modo da ottenere la relazione dei parchi situati in entrambi i lati delle vie ferroviarie, attraverso un sottile trattamento della pavimentazione.
Associati: Jose María Sanchez (ES), architetto
Collaboratori: Maria José Sanchez (ES), architetto, Eva Klenk (DE), studente in architettura, Alba Gonzalez (ES), studente in architettura, Elena Nuñez (ES), studente in architettura, Alicia Regodon (ES), studente in architettura, Cristina Teran (ES), studente in architettura, Chiara Oggioni (IT), studente in architettura, Paloma Diez Vallejo (ES), studente in architettura, Jaime Martín Rivero (ES), studente in architettura, Sofien Kaabi (FR), studente in architettura, Ignacio Hornillos Cárdenas (ES), architetto, Enrique García-Margallo (ES), ingegnere-architetto, Francisco Sánchez (ES), ingegnere civile-architetto
MENZIONE SPECIALE . José María Sánchez García . Europan
Il carattere dominante del progetto è quello di intervenzione nel massimo rispetto dell’ambiente circostante: la soluzione finale per le diverse aree di attuazione nasce da tre idee principali; considerare l'area di progetto come una pietra miliare o uno spazio di entrata alternativo alla città di Venezia, rispettare il suo carattere storico di luogo ferroviario, (riabilitando quest’area e allo stesso tempo dando risposta all'aumento di densità della città senza sfruttare suolo periferico) e ricercare la relazione tra Mestre e Marghera, separate dalla ferrovia, protagonista del progetto.
Nell’area delle antiche vie ferroviarie abbiamo scelto di evitare barriere fìsiche e visuali, soprelevando il progetto rispetto al suolo, senza modificare queste vie: riducendo al minimo i punti di contatto con la terra, si stabilisce così una relazione visuale in tutta la superfìcie di attuazione. Inoltre, con il riutilizzo delle direttrici di queste linee e con il materiale di rivestimento delle nostre strutture, è nostra intenzione rivendicare l'identità storica e ferroviaria della città. L'edifìcio viene così relazionato e visto come se fosse un treno.
Tra ogni struttura lineare e il suolo vengono a crearsi fasce d'ombra che evidenziano, visualmente ma non fisicamente, i limiti degli spazi esteriori. La relazione con il parco Piraghetto è doppia: da un lato l'edificazione lineare si prolunga mediante le strade che s'introducono nel parco completando i percorsi originali; dall'altro, la disposizione eterogenea degli alberi tipici del giardino inglese si fonde con le nuove tracce paesaggistiche. L'ortogonalità della disposizione dei nuovi alberi marca in maniera sottile il limite della nostra area di attuazione: quando le fasce divergono, appaiono ampi spazi pubblici e di relazione, che accentuano il carattere residenziale e possono ospitare attività all'area aperta. Grazie alla struttura modulare otteniamo un'occupazione flessibile dell'area di progetto, modificabile in base alla domanda: la sezione della mezzaria permette di accogliere programmi d'edilizia residenziale, così come servizi che la città potrebbe necessitare negli anni a venire. Quest'adattabilità si manifesta tanto in pianta come in sezione, permettendo alla struttura di poter crescere in altezza attorno ai nuclei di comunicazione. I punti di contatto tra le distinte fasce sono sfruttati per gli usi che richiedono più spazio aperto, come le aree comuni o i nuclei principali di comunicazione.
Quest'area è destinata principalmente a uso abitativo, completandosi con altri usi: questi si localizzano nel limite adiacente alle vie del treno tuttora attive, funzionando come barriera acustica che isola il rumore e migliora la qualità delie abitazioni progettate. Questa dualità presente nel programma dell'area 1 di progetto, si manifesta inoltre nell'altezza delle differenti parti della struttura: quelle a carattere pubblico sono più alte, mentre l'altezza va riducendosi in prossimità del parco, in un contesto più residenziale.
Nella convergenza delle tracce della prima area d’intervenzione, appare la zona di attuazione vincolata alla nuova stazione; continuando la sua struttura lineare e modulare, l'edifìcio si adegua al suo intorno, crescendo in altezza a nord (verso la città, al confine con Via Trento e il Viale della Stazione) e discendendo verso sud, sfruttando al massimo la luce del sole e aprendosi verso la zona delle vie ferroviarie.
L’attuazione si adatta alle tracce della città: i nuclei di comunicazione appaiono come prolungamento delle strade esistenti, interrompendo il suo carattere lineare per favorire l’adeguamento alla scala urbana dell'intorno e addolcire la sua presenza.
Il programma proposto s’incentra nel carattere di nuova porta d'entrata alla città di Venezia, rinforzanào l’idea di turismo di qualità. Oltre alle zone commerciali e di ristorazione, proprie di una stazione ferroviaria di una certa importanza, la struttura ospita un'attività artistica focalizzata sulla produzione, esposizione e vendita di opere d'arte di giovani artisti; si ospitano così spazi di lavoro, uffici, spazi d'incontro per artisti, aule didattiche, spazi espositivi...
Riassumendo, il punto centrale è sfruttare questo spazio con movimento costante, attività e flussi di persone per accogliere attività che apportino una nuova attrattiva alla città.
L’attuazione nel parco limitato da Via Piave, Ortigara e Sernaglia, rispetta la vegetazione esistente e la, seguendo lo schema delle tracce e la direzione delle vie ferroviarie, ricercando un'omogeneità del complesso con la vegetazione e la pavimentazione; il tutto si adatta aH'intorno urbano seguendo le direttrici delle strade. Queste tracce hanno la stessa dimensione delle strutture modulari in precedenza spiegate e permettono di accogliere piccoli chioschi per mercatini temporanei, che possono essere localizzati nel parco in funzione delle necessità di ogni evento. Questa stessa regola si applica alle piattaforme della ferrovia, in modo da ottenere la relazione dei parchi situati in entrambi i lati delle vie ferroviarie, attraverso un sottile trattamento della pavimentazione.
Associati: Jose María Sanchez (ES), architetto
Collaboratori: Maria José Sanchez (ES), architetto, Eva Klenk (DE), studente in architettura, Alba Gonzalez (ES), studente in architettura, Elena Nuñez (ES), studente in architettura, Alicia Regodon (ES), studente in architettura, Cristina Teran (ES), studente in architettura, Chiara Oggioni (IT), studente in architettura, Paloma Diez Vallejo (ES), studente in architettura, Jaime Martín Rivero (ES), studente in architettura, Sofien Kaabi (FR), studente in architettura, Ignacio Hornillos Cárdenas (ES), architetto, Enrique García-Margallo (ES), ingegnere-architetto, Francisco Sánchez (ES), ingegnere civile-architetto
0 comentarios :
Publicar un comentario