VINEUM - Wine Cellars in Cornaiano . Appiano
GSMM architetti . Marchi Architectes
EDIFICIO D’INGRESSO
La proposta si colloca all’interno del lotto con una scelta precisa dettata dal rapporto di continuità tra le sue proporzioni e il contesto edificato esistente. Allo stesso tempo assume una differente strategia formale, che ha l’obbiettivo di connotare la nuova architettura per la sua funzione eccezionale e pubblica.
L’aspetto volumetrico dell’edificio d’ingresso instaura un dialogo con le architetture esistenti attraverso forme che ripropongono la scala anche domestica dell’intorno. Allo stesso modo la costruzione, attraverso il suo disegno e i materiali proposti, cerca una nuova e differente identità, che viene delineata con l’utilizzo di materiali correnti ma in parte sfruttati con un senso eccezionale.
Il programma è stato suddiviso in due livelli. Il livello superiore, piano terra, è collocato alla quota +436,60m a ovest lungo la Lammweg strasse. In questo livello, considerando il suo rapporto con le vie del centro storico e a est e a sud il suo rapporto con il paesaggio aperto, sono collocate le funzioni pubbliche di sosta e svago quali il bar con la terrazza esterna e lo shop con l’area di degustazione. Queste funzioni, anche se all’interno direttamente collegate al foyer del “Vineum”, sfruttano la possibilità di funzionamento autonomo a orari diversificati attraverso proprie entrate distinte. Allo stesso livello sono collocati gli uffici di gestione del “Vineum” con un ingresso dedicato. La sala riunioni si trova in prossimità dello spazio shop-degustazione consentendo occasionalmente di utilizzarla quale spazio per particolari eventi pubblici. Questo livello comprende al di sotto della stessa copertura un generoso spazio esterno coperto che oltre a essere utilizzato come terrazza-bar diventa un importante luogo aperto coperto per tutta il paese. Il livello inferiore dell’edificio, in gran parte interrato, è collocato a quota +431,60m. In questo piano sono inserite le funzioni più strettamente legate al funzionamento del “Vineum”, quali il foyer-atrio, la biglietteria, il guardaroba, i locali per il personale, i depositi e i locali tecnici. L’ingresso principale al “Vineum”, avviene lungo la St. Martin strasse a una quota intermedia. Lungo questo lato nord dell’edificio un’ampia loggia esterna coperta invita i visitatori a entrare attraverso una leggera rampa, una bussola indirizza poi i visitatori lungo una doppia rampa che accompagna fino al grande spazio di foyer.
La strategia generale del progetto si fonda sostanzialmente sulla unitarietà di tutti gli spazi e allo stesso tempo sulla diversificazione delle atmosfere proposte. Il piano interrato è organizzato secondo un sistema ortogonale di ampie travi che suddividono in modo regolare gli spazi, sottolineandone le diverse gerarchie. Questo sistema di travi riduce al minimo la presenza di strutture verticali, permettendo l’organizzazione di una pianta estremamente flessibile. Lungo il sistema di travi parete è collocata l’illuminazione naturale attraverso il parziale prolungamento superiore delle travi stesse. Questo sistema di camini di luce prolungandosi al piano superiore genera dei volumi che collocati secondo la stessa maglia ortogonale organizza gli spazi e il programma al piano terra. Proseguendo verticalmente verso la luce i volumi diventano la struttura di sostegno della copertura a falde. Il piano terra si struttura secondo un doppio sistema di illuminazione: verso l’esterno, tra i volumi dei lucernari, si aprono ampie aperture verso il paesaggio, mentre all’interno verso gli ambienti i volumi/lucernari contengono aperture che introducono un secondo tipo di luce; in questo caso più tenue e diffusa. Questo sistema di spazi comunicanti instaura uno stretto legame visivo e spaziale tra i due livelli , che pur nella ricercata differenza, sottolinea lo stretto legame spaziale, materico e funzionale dell’intero edificio. La copertura a falde dialoga esternamente con l’aspetto delle coperture degli edifici esistenti diventando parte della stessa memoria. All’interno gli spazi, sia interni che esterni coperti, approfittano della straordinaria possibilità spaziale che le falde inclinate rendono possibile.
IL SISTEMA DELLE CANTINE E L’ALLESTIMENTO
Le cantine sono mantenute per quanto riguarda pareti e volte nel loro aspetto materico attuale. Questa scelta rafforza non solo il senso spaziale di questi luoghi ma soprattutto il valore storico e il senso del tempo. L’intervento architettonico principale consiste nella realizzazione di un nuovo pavimento in continuità con i pavimenti dei nuovi collegamenti e dell’edificio d’entrata. Il nuovo pavimento permette formalmente una lettura unitaria del “Vineum” e sottolinea il senso di percorso. Allo stesso tempo risolve totalmente le infrastrutture e l’impiantistica da collocare lungo il percorso espositivo e le modifiche altimetriche da apportare per poter dare completa accessibilità a tutto il percorso. Il percorso multimediale, sensoriale e interattivo, propone un nuovo modo di raccontare la molteplicità del mondo della viticoltura al grande pubblico mescolando conoscenza e gioco, intelletto ed emozioni. L’uso dell’interattività e l’elaborazione attraverso materiale visivo e sonoro permette di avvicinare i visitatori su un livello emozionale, ma anche di fornire in una maniera nuova e affascinante una grande quantità di informazioni e di approfondimentI delle tematiche legate al vino, quali la sperimentazione del vino in tutti i suoi aspetti, e la cultura legata al mondo del vino nel territorio di Appiano. Le testimonianze del passato (manoscritti, immagini, oggetti) prendono vita e si fanno narrazione sensoriale e multimediale, supportate da schede di approfondimento, tablet e QR code, consentendo ad ogni visitatore di personalizzare il suo percorso, riuscendo in questo modo a fornire l’informazione adeguata alle diverse tipologie di visitatore, dai bambini agli esperti del vino. I linguaggi della multimedialità progettati e integrati con l’allestimento scenografico mettono in scena conoscenze che si traducono in narrazioni e irrompono con tutto il loro fascino nelle sale delle cantine. Il suono, la luce e i profumi enfatizzano le scenografie dei temi proposti, permettendo ai visitatori di apprendere gli spazi attraverso l’esperienza non solo cognitiva ma sopratutto sensoriale. In effetti viene richiesto ai visitatori di interagire con i contenuti proposti che attendono in stato di latenza il loro arrivo, con l’obbiettivo di promuovere la consapevolezza e le conseguenze del suo essere nello spazio, con le sue dimensioni e il suo tempo. All’interno delle cantine esistenti i temi del “Vineum” sono stati riorganizzati in funzione alla visita proposta, che permette la realizzazione di un percorso tematico con un senso di continuità. Solo alcuni spazi sono comuni al percorso di andata e ritorno, infatti a rendere fluida la visita sono gli stessi nuovi collegamenti che garantiscono un percorso quasi circolare all’interno delle cantine.
Competition. Third Prize
Design Team
GSMM architetti, Giorgio Santasgostino, Monica Margarido
Marchi architects, Nicola Marchi, Adelaide Marchi
GAP Progetti, Alessandro Gasparini
Collaborators
Fulvio Capsoni, Gabriele Boretti
Render
Filippo Bolognese
Model
Alvaro Negrello
GSMM architetti . Marchi Architectes
EDIFICIO D’INGRESSO
La proposta si colloca all’interno del lotto con una scelta precisa dettata dal rapporto di continuità tra le sue proporzioni e il contesto edificato esistente. Allo stesso tempo assume una differente strategia formale, che ha l’obbiettivo di connotare la nuova architettura per la sua funzione eccezionale e pubblica.
L’aspetto volumetrico dell’edificio d’ingresso instaura un dialogo con le architetture esistenti attraverso forme che ripropongono la scala anche domestica dell’intorno. Allo stesso modo la costruzione, attraverso il suo disegno e i materiali proposti, cerca una nuova e differente identità, che viene delineata con l’utilizzo di materiali correnti ma in parte sfruttati con un senso eccezionale.
Il programma è stato suddiviso in due livelli. Il livello superiore, piano terra, è collocato alla quota +436,60m a ovest lungo la Lammweg strasse. In questo livello, considerando il suo rapporto con le vie del centro storico e a est e a sud il suo rapporto con il paesaggio aperto, sono collocate le funzioni pubbliche di sosta e svago quali il bar con la terrazza esterna e lo shop con l’area di degustazione. Queste funzioni, anche se all’interno direttamente collegate al foyer del “Vineum”, sfruttano la possibilità di funzionamento autonomo a orari diversificati attraverso proprie entrate distinte. Allo stesso livello sono collocati gli uffici di gestione del “Vineum” con un ingresso dedicato. La sala riunioni si trova in prossimità dello spazio shop-degustazione consentendo occasionalmente di utilizzarla quale spazio per particolari eventi pubblici. Questo livello comprende al di sotto della stessa copertura un generoso spazio esterno coperto che oltre a essere utilizzato come terrazza-bar diventa un importante luogo aperto coperto per tutta il paese. Il livello inferiore dell’edificio, in gran parte interrato, è collocato a quota +431,60m. In questo piano sono inserite le funzioni più strettamente legate al funzionamento del “Vineum”, quali il foyer-atrio, la biglietteria, il guardaroba, i locali per il personale, i depositi e i locali tecnici. L’ingresso principale al “Vineum”, avviene lungo la St. Martin strasse a una quota intermedia. Lungo questo lato nord dell’edificio un’ampia loggia esterna coperta invita i visitatori a entrare attraverso una leggera rampa, una bussola indirizza poi i visitatori lungo una doppia rampa che accompagna fino al grande spazio di foyer.
La strategia generale del progetto si fonda sostanzialmente sulla unitarietà di tutti gli spazi e allo stesso tempo sulla diversificazione delle atmosfere proposte. Il piano interrato è organizzato secondo un sistema ortogonale di ampie travi che suddividono in modo regolare gli spazi, sottolineandone le diverse gerarchie. Questo sistema di travi riduce al minimo la presenza di strutture verticali, permettendo l’organizzazione di una pianta estremamente flessibile. Lungo il sistema di travi parete è collocata l’illuminazione naturale attraverso il parziale prolungamento superiore delle travi stesse. Questo sistema di camini di luce prolungandosi al piano superiore genera dei volumi che collocati secondo la stessa maglia ortogonale organizza gli spazi e il programma al piano terra. Proseguendo verticalmente verso la luce i volumi diventano la struttura di sostegno della copertura a falde. Il piano terra si struttura secondo un doppio sistema di illuminazione: verso l’esterno, tra i volumi dei lucernari, si aprono ampie aperture verso il paesaggio, mentre all’interno verso gli ambienti i volumi/lucernari contengono aperture che introducono un secondo tipo di luce; in questo caso più tenue e diffusa. Questo sistema di spazi comunicanti instaura uno stretto legame visivo e spaziale tra i due livelli , che pur nella ricercata differenza, sottolinea lo stretto legame spaziale, materico e funzionale dell’intero edificio. La copertura a falde dialoga esternamente con l’aspetto delle coperture degli edifici esistenti diventando parte della stessa memoria. All’interno gli spazi, sia interni che esterni coperti, approfittano della straordinaria possibilità spaziale che le falde inclinate rendono possibile.
IL SISTEMA DELLE CANTINE E L’ALLESTIMENTO
Le cantine sono mantenute per quanto riguarda pareti e volte nel loro aspetto materico attuale. Questa scelta rafforza non solo il senso spaziale di questi luoghi ma soprattutto il valore storico e il senso del tempo. L’intervento architettonico principale consiste nella realizzazione di un nuovo pavimento in continuità con i pavimenti dei nuovi collegamenti e dell’edificio d’entrata. Il nuovo pavimento permette formalmente una lettura unitaria del “Vineum” e sottolinea il senso di percorso. Allo stesso tempo risolve totalmente le infrastrutture e l’impiantistica da collocare lungo il percorso espositivo e le modifiche altimetriche da apportare per poter dare completa accessibilità a tutto il percorso. Il percorso multimediale, sensoriale e interattivo, propone un nuovo modo di raccontare la molteplicità del mondo della viticoltura al grande pubblico mescolando conoscenza e gioco, intelletto ed emozioni. L’uso dell’interattività e l’elaborazione attraverso materiale visivo e sonoro permette di avvicinare i visitatori su un livello emozionale, ma anche di fornire in una maniera nuova e affascinante una grande quantità di informazioni e di approfondimentI delle tematiche legate al vino, quali la sperimentazione del vino in tutti i suoi aspetti, e la cultura legata al mondo del vino nel territorio di Appiano. Le testimonianze del passato (manoscritti, immagini, oggetti) prendono vita e si fanno narrazione sensoriale e multimediale, supportate da schede di approfondimento, tablet e QR code, consentendo ad ogni visitatore di personalizzare il suo percorso, riuscendo in questo modo a fornire l’informazione adeguata alle diverse tipologie di visitatore, dai bambini agli esperti del vino. I linguaggi della multimedialità progettati e integrati con l’allestimento scenografico mettono in scena conoscenze che si traducono in narrazioni e irrompono con tutto il loro fascino nelle sale delle cantine. Il suono, la luce e i profumi enfatizzano le scenografie dei temi proposti, permettendo ai visitatori di apprendere gli spazi attraverso l’esperienza non solo cognitiva ma sopratutto sensoriale. In effetti viene richiesto ai visitatori di interagire con i contenuti proposti che attendono in stato di latenza il loro arrivo, con l’obbiettivo di promuovere la consapevolezza e le conseguenze del suo essere nello spazio, con le sue dimensioni e il suo tempo. All’interno delle cantine esistenti i temi del “Vineum” sono stati riorganizzati in funzione alla visita proposta, che permette la realizzazione di un percorso tematico con un senso di continuità. Solo alcuni spazi sono comuni al percorso di andata e ritorno, infatti a rendere fluida la visita sono gli stessi nuovi collegamenti che garantiscono un percorso quasi circolare all’interno delle cantine.
Competition. Third Prize
Design Team
GSMM architetti, Giorgio Santasgostino, Monica Margarido
Marchi architects, Nicola Marchi, Adelaide Marchi
GAP Progetti, Alessandro Gasparini
Collaborators
Fulvio Capsoni, Gabriele Boretti
Render
Filippo Bolognese
Model
Alvaro Negrello
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